Eugenio Pellini

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Biografia breve di Eugenio Pellini

Eugenio Pellini (Marchirolo 1869 - Milano 1934) è stato uno scultore italiano del XIX secolo. Abbandonati prematuramente gli studi, Pellini si trasferisce a Milano per entrare come apprendista nella bottega del marmista Biganzoli, specializzandosi nella sbozzatura e nella modellatura della pietra e di altri materiali. Il lavoro lo impegna duramente la estrema povertà in cui vive lo spinge ad avvicinarsi alle istanze socialiste, assai seguite nell'ambiente milanese della Scapigliatura. Nel 1888 si iscrive all'Accademia di Belle Arti di Brera, dove seguei corsi di scultura di Ambrogio Borghi, ma ottiene la specializzazione all'Accademia di Roma, dopo avere vinto il premio Oggioni. Si sposta poi a Parigi e conosce direttamente l'opera di Medardo Rosso e Auguste Rodin. Tornato a Milano (1893), si dedica principalmente alla scultura monumentale; nascono così opere come L'Angelo del dolore, per la tomba Macario nel Cimitero Monumentale (1894) e Cristo nel Getsemani (1895). Quest'ultima opera viene rifiutata dalla Biennale di Venczia del 1896, ma è invece molto apprezzata dai critici, così come la scultura Madre, esposta alla Triennale di Brera del 1897, gazie alla quale l'artista si aggiudica il premio Tantardini. Per questa stessa opera viene pre- miato anche all'Esposizione Universale di Parigi del 1900. In seguito alla sanguinosa repressione di Bava Beccaris del 1898, Pellini lascia Milano per rifugiarsi a Varese, dove continua a lavorare intensamente, eseguendo in particolare la lastra tombale L'educazione, per il locale cimitero (1904). Partecipa in seguito al concorso per il Monumento a Giuseppe Verdi, indetto nel 1911: il bozzetto di Pellini ci mostra uno schema ispirato ai monumenti tardo romantici e all'opera di Grandi. Presente a tutte le Biennali veneziane a partire dal 1905, alle mostre della Secessione romana, alle Triennali di Brera, l'artista espone anche in rassegne all'estero. Una grave malattia lo colpisce nel 1925 e lo costringe ad abbandonare sia l'attività di docente (insegna presso la Scuola Superiore degli Artefici del Castello Sforzesco) che quella artistica. Pellini si spegne a Milano nel 1934. Nel 1991 sue opere sono state esposte assieme a quelle del figlio Eros in una mostra tenutasi nella Villa Andrea Ponti di Varese.

FONTE:Scultura italiana del primo novecento

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